Michelangelo e la Galleria dell’Accademia

Alla scoperta del “divino maestro”, del suo David, dei suoi Prigioni e della discussa Pietà di Palestrina

Michelangelo Buonarroti, David

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Una visita per raccontare Michelangelo Buonarroti e scoprire alcuni dei suoi più noti capolavori, dal pensoso David ai potenti Prigioni. 

  • Il David e i Prigioni di Michelangelo
  • La discussa Pietà di Palestrina del Buonarroti 
  • La Firenze di Lorenzo il Magnifico 
  • Il Rinascimento con Ghirlandaio, Perugino e il giovane Botticelli
  • Il modello del Ratto della Sabina del Giambologna

Maggiori informazioni

Nata in periodo lorenese, nell’ultimo quarto del Settecento, come luogo funzionale allo studio degli iscritti alla scuola di Belle Arti, la Galleria dell’Accademia è oggi il più importante museo dedicato a Michelangelo. Di fatto l’esposizione delle opere nelle prime sale è pensata per accompagnare il visitatore, anche cronologicamente, verso il marmo più famoso al mondo, il David.

La visita prenderà avvio nella sala del Colosso, così chiamata perchè un tempo ospitava i calchi in gesso dei Dioscuri di Montecavallo. A partire dagli inizi del Novecento, quei giganti vennero sostituiti dal monumentale modello del Ratto della Sabina del Giambologna, eseguito dal fiammingo agli esordi degli anni Settanta del Cinquecento e conservato, nel marmo, sotto la Loggia dei Lanzi. E mentre si girerà intorno all’opera dello scultore per apprezzare ogni dettaglio di quei tre corpi intrecciati, ci faremo conquistare dalla tavole del giovane Botticelli, del raffinato Pietro Perugino e del notissimo Domenico Ghirlandaio.

I dipinti in sala raccontano l’evolvere del linguaggio pittorico nella seconda metà del XV secolo. Raccontano anche della straordinaria fioritura artistica e intellettuale della Firenze di quel periodo storico, dominata dai Medici e in particolare dalla figura di Lorenzo il Magnifico. E sarà proprio il signore della città gigliata a guidarci nella sala successiva dove, seduti, racconteremo vita, vicissitudini e opere del “divino maestro”. Scopriremo così il giovanile apprendistato del Buonarroti nella bottega del Ghirlandaio e la sua frequentazione del cosiddetto “giardino di San Marco”, quel luogo mediceo creato per conservare le antichità, che gli artisti potevano liberamente frequentare. Racconteremo del suo allontanamento da Firenze, dopo la cacciata dei Medici nel 1494, del suo primo affermarsi a Roma e del suo rientro nel capoluogo toscano per eseguire l’opera che gli dette fama eterna, il David.

E così, in un crescendo di emozioni, camminando tra i possenti Prigioni un tempo destinati alla Tomba di Giulio II a Roma, giungeremo dinanzi al Gigante, quell’opera che il Buonarroti scolpì che non aveva ancora trent’anni e che divenne esempio indiscusso per generazioni e generazioni di artisti. A testimonianza, si osserveranno attentamente i dipinti disposti intorno all’eroe biblico, realizzati dai più noti pittori fiorentini della fine del Cinquecento, Agnolo Bronzino, Alessandro Allori e Santi di Tito: nella forza dei nudi di quelle opere e negli atteggiamenti dei personaggi presentati, si noterà un’indubbia dipendenza dal modello michelangiolesco. 

Non perdete dunque l’occasione di scoprire questo straordinario museo. Unitevi a noi per vivere un’esperienza indimenticabile sulle tracce del grande maestro!

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