Dietro le quinte! Alla scoperta del Teatro della Pergola
Un percorso per svelare i segreti e le curiosità di un luogo di spettacolo ricco di fascino e di magia

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Una visita alla scoperta di un luogo estremamente suggestivo, ricco di storia e di curiosi segreti: il Teatro della Pergola. Illustreremo la storia dello spettacolo, le attività dietro le quinte e le strane abitudini tra i palchi.
- Il primo esempio di “teatro all’italiana“
- Le macchine ottocentesche per creare gli effetti sonori
- L’accesso a percorsi segreti e ai sotterranei del teatro
- L’invenzione del telefono acustico di Antonio Meucci
- Le stravaganze della corte medicea e la vita a teatro
Maggiori informazioni
La storia del Teatro della Pergola iniziò alla metà del XVII secolo, quando un gruppo di nobili fiorentini decise di riunirsi per dedicarsi al teatro. Nacque così la Accademia degli Immobili il cui stemma raffigurava un mulino olandese e riportava il motto “in sua movenza è fermo”, allusione del fatto che così come le pale del mulino, quando sono in rapido movimento, appaiono immobili, allo stesso modo gli accademici rimanevano fermamente ancorati alle loro virtù.
Grazie al sostegno di Giovan Carlo dei Medici, fratello del Granduca Ferdinando II, gli accademici trovarono sede nell’attuale via Ricasoli, allora chiamata via del Cocomero. Ben presto l’attività della compagnia si sviluppò e quegli spazi risultarono insufficienti. Venne allora individuato un vecchio tiratoio dismesso in via della Pergola, un luogo ideale per costruire un nuovo grande teatro, il cui progetto fu affidato a Ferdinando Tacca.
Per la prima volta, nella storia del teatro, l’architetto abbandonò l’antica tradizione delle gradinate decrescenti semicircolari per creare invece tre ordini di palchi sovrapposti, retti da colonne ,su modello del teatro elisabettiano. Altra novità introdotta dal Tacca fu la scelta di utilizzare una pianta di forma ovale per favorire la resa acustica. La Pergola venne così a costituire il modello di un nuovo tipo di teatro detto “all’italiana” che conobbe una straordinaria diffusione tra il XVIII e il XIX secolo.
Oggi la Pergola è molto diversa da come il suo porgettista l’aveva concepita; alla metà del XVIII secolo infatti la struttura originaria in legno venne sostituita da una nuova struttura in muratura, mentre nel corso dell’Ottocento, venne ridefinito il fronte dell’edificio e furono aggiunti nuovi ambienti, tra i quali il foyer, lo scalone, la sala oro e Il saloncino.
La visita alla teatro sarà l’occasione per raccontare la sua storia, percorrendo non solo gli spazi più noti, ma anche quei luoghi che normalmente restano celati al pubblico. Saliremo ad esempio sul palcoscenico e, affacciandoci dietro le quinte, resteremo stupiti della sua straordinaria ampiezza, dovuta alla necessità seicentesca di portare in scena enormi macchine teatrali, utili alla realizzazione di grandiosi spettacoli barocchi.
Il percorso nei meandri della Pergola sarà anche l’occasione per conoscere alcune delle storie che nel corso del tempo si sono consumate al suo interno: storie di impresari e di grandi attori che qui hanno calcato la scena; storie di macchinisti che con le loro invenzioni hanno cercato di rendere più efficace la spettacolare macchina teatrale. Basti ricordare che alla Pergola lavorò per un certo periodo di tempo Antonio Meucci e forse proprio in questo teatro nacque in lui l’idea di realizzare il “telettrofono”, antenato del telefono.
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