Simbolismo e massoneria nel Parco Stibbert
Quel giardino romantico sulla collina di Montughi che fu specchio fedele della straordinaria personalità del suo creatore
In evidenza
Una passeggiata nel giardino Stibbert per scoprire, attraverso i tempietti e gli arredi del parco, rituali e simboli tanto cari all’eccentrico collezionista e alla Firenze di fine Ottocento.
- La ricostruzione della figura di Frederick Stibbert
- La lettura in chiave simbolica e massonica del parco
- Gli arredi eclettici: la loggetta veneziana, il tempio egizio e il tempietto ellenistico
- La storia della Firenze di fine Ottocento
- Un luogo insolito, fuori dalle rotte turistiche
Maggiori informazioni
La visita al parco romantico di Frederick Stibbert consente di immergersi, attraverso gli arredi, le essenze e l’intimo dialogo tra architettura e natura, nel mondo della Firenze di fine Ottocento.
L’inglese Frederick Stibbert, personaggio principale di questa Firenze, fu abile e accorto collezionista, vivace frequentatore dei più importanti salotti cittadini, valoroso combattente garibaldino e appassionato botanico, nonché membro della Regia Società Toscana di Orticultura. La smisurata ricchezza paterna, di cui era venuto in possesso alla maggiore età, consentì a Federigo, come veniva chiamato a Firenze, di dedicarsi fino alla morte alla realizzazione del suo grandioso progetto: trasformare la villa di Montughi nel suo personalissimo museo dove esporre armi, armature, costumi, dipinti, arazzi di ogni luogo e di ogni epoca e tutto ciò che più lo appassionava.
A partire dal 1859, anno in cui rientrò definitivamente a Firenze dall’Inghilterra, Federigo iniziò i lavori di ammodernamento della villa che era stata, e che era ancora, della madre Giulia, raddoppiandola nelle sue dimensioni. Contemporaneamente mise mano allo spazio verde, progettando quello che sarebbe divenuto, fin da subito, il massimo esempio a Firenze di parco romantico “all’inglese”, con tempietti, grotte e straordinari giochi d’acqua.
Un parco ancora oggi di indubbio fascino, per taluni alimentato da una sua possibile lettura in chiave simbolico-massonica. L’adesione di Stibbert alla loggia Concordia nel 1861 e il coinvolgimento, nella prima fase di sistemazione del giardino, dell’architetto Giuseppe Poggi, anch’egli massone, sarebbero solo alcuni degli indizi a supporto di tale teoria.
Ed ecco che il giardino può trasformarsi nel racconto del percorso iniziatico che ogni recipiendario o iniziando deve compiere per essere ammesso nel tempio e continuare, al suo interno, il cammino verso quella perfezione spirituale che gli permetterà di essere uomo saggio e forte e di mettere le virtù e qualità raggiunte al servizio del progresso della comunità. In massoneria tale percorso ha inizio nel cosiddetto “gabinetto di riflessione”, una sorta di camera oscura dove l’iniziando deve meditare in solitudine dopo essersi spogliato dei metalli, di tutti quegli oggetti ovvero che lo hanno legato fino a quel momento alla vita terrena e materiale.
I busti di divinità greco-egizie che introducono all’accesso al parco dalla villa, le colonne che poco dopo si incontrano, la piccola grotta con il suo tavolo al centro, il ricorrere frequente, nei terrazzamenti del parco e nella distribuzione degli elementi scultorei, di numeri dotati di forte carica simbolica, diventano tappe di un unico grande racconto simbolico, quello appunto del futuro “libero muratore”.
Centro nevralgico del percorso è il suggestivo Tempio egizio, che Stibbert volle progettare di sua mano, L’orientamento studiato, la decorazione del soffitto ormai perduta e la presenza delle sfingi accanto all’ingresso, sono solo alcuni degli elementi che ci ricordano la forte valenza simbolica di questo luogo.
La visita al giardino sarà anche l’occasione per raccontare la poliedrica personalità del ricco collezionista, amato dai Fiorentini ma apprezzato anche dalla sua patria d’origine, tanto che la regina Vittoria volle visitare la sua collezione. Pare però che la sovrana rimanesse affascinata soprattutto dal giardino, tanto che per lei venne aperto un passaggio privato che le consentisse di accedere con più agio e in tutto riservatezza da Villa Fabbricotti, dove risiedeva.
Date disponibili
Dettagli
- Durata della visita: 1 ora e mezzo circa
- Ritrovo: 15 minuti invia Federigo Stibbert 26 (presso l’ingresso al giardino antistante al museo)
- Costo della visita guidata: € 15,00
- Pagamento: in contanti, in loco
Cosa è incluso nel costo della vista guidata:
- Conduzione guidata
- Noleggio del sistema radioauricolare
- Tessera e bollino abstrART, che permettono l’accumulo di bonus per ottenere una visita guidata gratuita a scelta
Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti disponibili. Tutte le visite saranno condotte da storici dell’arte e architetti abilitati all’esercizio della professione di guida turistica. Le visite saranno attivate solo ove si raggiunga un numero minimo di 8 partecipanti. Date, orari e costi di ingresso delle visite, strettamente riservate ai nostri soci, potranno subire variazioni in ragione di eventi straordinari non dipendenti dall’associazione (modulo di iscrizione all’associazione).