Il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure

Dai primi granduchi all’Unità d’Italia: un viaggio nella storia della manifattura e della città di Firenze

Museo dell’Opificio delle Pietre Dure

In evidenza

Nato per volere dei Medici nel lontano 1588, l’Opificio delle Pietre Dure racconterà una grande eccellenza cittadina, il ‘commesso fiorentino’.

  • I materiali e le tecniche del commesso fiorentino
  • Gli antichi strumenti del mestiere
  • La tecnica della scagliola
  • L’Opificio, da manifattura a centro di restauro
  • La visita in una storica bottega 

Maggiori informazioni

Una visita al Museo annesso dell’Opificio delle Pietre Dure, oggi centro specializzato di restauro, rappresenta un viaggio vero e proprio nella Firenze medicea, nelle sue straordinarie manifatture e nella storia del collezionismo.

Fondato da Ferdinando I dei Medici nel lontano 1588, l’Opificio si specializzò fin da subito nella lavorazione delle pietre dure che il granduca fece reperire dai propri agenti in tutto il mondo di allora. Lo scopo primario era quello di creare una manifattura altamente specializzata per realizzare i pannelli di rivestimento di quel “mausoleo” tanto desiderato dal padre Cosimo che oggi è conosciuto come Cappella dei Principi. L’impresa ebbe inizio nel 1604, ma terminò soltanto agli inizi del XIX secolo, durante la dinastia Lorenese. Le ragioni di tanto ritardo si spiegano facilmente proprio per l’impiego del commesso fiorentino che richiede, difatti, per la precisione del lavoro, tempi davvero molto lunghi.

I mosaici in pietre dure, abilmente lavorati dalla nuova manifattura, ebbero fin da subito grandissimo successo tanto da divenire ben presto opere da donare o da collezionare, Fu così che il commesso uscì dalla Cappella dei Principi per entrare nelle case e nelle dimore dei potenti di tutta Europa. La collaborazione, oltretutto, di pittori, scultori, orafi ed ebanisti nel fornire modelli agli specialisti delle pietre dure, rese possibile la creazione di opere di grande inventiva e di notevole qualità tecnica. Sotto il granducato di Cosimo III, in particolare, e con la direzione dello scultore Giovan Battista Foggini, la manifattura raggiunse esiti di particolare livello.

Se la visita al museo ci riempirà gli occhi di superbi oggetti d’arte, non si potrà non rimanere stupiti dal laboratorio artistico Lastrucci Mosaici che visiteremo a seguito del Museo e che ancora oggi esegue, con le stesse tecniche antiche, straordinari mosaici in pietre dure. Qui, le sapienti mani dei maestri Jacopo e Bruno Lastrucci ci mostreranno le varie fasi di lavorazione del commesso.
Entrare in questo laboratorio sarà come fare un salto nel tempo. E come perdere dunque questa ’occasione?

Date disponibili

  • sabato 15 novembre 2025, ore 9.30 ∷ In loco

Dettagli dell’attività riservata ai soci

  • Durata della visita: circa 2 ore e 30 minuti
  • Ritrovo: 15 minuti prima, in via Alfani 78
  • Contributo per l’attività: € 15,00
  • Pagamento: in loco, il giorno dell’attività

Il contributo comprende:

  • Conduzione da parte di una guida turistica abilitata
  • Utilizzo del sistema radio auricolare, ove previsto
  • Tessera e bollino abstrART, che permettono l’accumulo di bonus per ottenere una visita guidata gratuita a scelta

Non è incluso nel contributo:

  • Biglietto di ingresso al museo: € 6,00

Come partecipare:

Per partecipare alle attività è necessario essere soci dell’associazione.
Diventare soci è semplice: trovi tutte le indicazioni sulla pagina DIVENTA SOCIO.


Note importanti
Prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti disponibili
L’attività sarà avviata al raggiungimento di un numero minimo di 8 partecipanti
Le date, gli orari e i costi di bigliettazione potranno subire variazioni non dipendenti dall’associazione

Ci incontriamo qui

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