Il Museo del Novecento

Un antico Ospedale per raccontare l’arte del XX e XXI secolo 

Tony Cragg. Transfer

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Nello scenario del duecentesco Spedale di San Paolo, l’arte del Novecento si racconta. Attraverso le opere di Mario Sironi, di Giorgio Morandi o di Lucio Fontana, viaggeremo nell’Italia degli anni Venti, parleremo di Ritorno all’Ordine e conosceremo uno dei più sorprendenti protagonisti del contemporaneo, Tony Cragg. 

  • Il dialogo tra l’antica sede museale e l’arte del XX e XXI secolo
  • Un viaggio nella storia e nell’arte degli anni venti del Novecento
  • Le opere della raccolta Alberto della Ragione
  • Il lascito del fiorentino Ottone Rosai
  • La scoperta di un artista contemporaneo di fama internazionale, Tony Cragg

Maggiori informazioni

Quando ci troviamo in piazza Santa Maria Novella, il nostro sguardo è spesso catturato dalla superba facciata della chiesa domenicana, eseguita da Leon Battista Alberti nella seconda metà del XV secolo. Eppure, in quella piazza che nacque a seguito dell’enorme successo dell’ordine domenicano, si erge – e si ergeva già quando nacque la basilica di Santa Maria Novella – l’antico Ospedale di San Paolo, fondato intorno al 1213, come luogo di accoglienza di malati, poveri e mendicanti.
Leggenda vuole che l’edificio fosse stato realizzato su impulso di San Francesco, presente a Firenze in quegli anni. Non solo, si dice anche che, proprio nel luogo dove oggi sorge lo Spedale, il nostro odierno patrono d’Italia avrebbe incontrato il futuro San Domenico. Un incontro celeberrimo che venne raccontato da Andrea della Robbia nel rilievo che, ancora oggi, fa bella mostra di sé nel loggiato di ingresso.

Dalla lunga storia di questo edificio, già sottoposto a lavori di ampliamento nel Quattrocento e sede delle cosiddette “scuole Leopoldine dalla fine del XVIII secolo,
partirà la visita all’odierno Museo del Novecento che qui si stabilì nel 2014, dando origine a un perfetto dialogo tra antico e moderno. 

Il nostro viaggio partirà dal secondo piano che ospita la collezione permanente del Museo: questa si compone della Collezione Alberto Della Ragione, donata alla città di Firenze all’indomani dell’alluvione del 1966 e dal lascito Ottone Rosai, pervenuto al Comune di Firenze nel 1963 per volere della vedova Francesca Fei e del fratello Oreste. Qui, sullo sfondo della storia dell’Italia tra le due Guerre con l’avvento del Fascismo, racconteremo delle prime Avanguardie e della nascita di Novecento, un movimento artistico che proponeva il “ritorno all’ordine”, il recupero ovvero della lunga tradizione pittorica e scultorea italiana. Avremo modo di ammirare e confrontare le opere di Mario Sironi, di Giorgio Morandi, di Felice Casorati, di Arturo Martini o di Lucio Fontana. 

Scopriremo poi il percorso artistico del toscano Alberto Magnelli, celebre pittore cui il Museo dedica una breve ma intensa monografica tesa a riaffermare il ruolo dell’artista nella diffusione di nuovi codici visivi nell’Europa del secondo dopoguerra. Ci immergeremo nel mondo tutto fiorentino di Ottone Rosai per poi perderci nelle straordinarie sculture di Tony Cragg, maestro tra i più originali e prolifici dei nostri giorni. 

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