La basilica di Santa Croce e i suoi capolavori
Dalle cappelle di Giotto alle tombe degli uomini illustri: un viaggio nel tempio delle “itale glorie”

In evidenza
Passeggiando tra le navate della chiesa, addentrandoci nella Sagrestia, nei Chiostri o nell’antico Refettorio, racconteremo la storia di Firenze, attraverso gli artisti e i personaggi più illustri della sua storia.
- I Sepolcri di uomini illustri, tra i quali Michelangelo e Galileo
- Le cappelle affrescate da Giotto di Bondone
- Il Crocifisso di Donatello
- La Cappella Pazzi, architettura rinascimentale del Brunelleschi
- Il cenacolo trecentesco
Maggiori informazioni
Un visita alla Basilica di Santa Croce non potrà che iniziare dal racconto del luogo dove essa sorse. Proviamo a immaginare la Firenze del XIII secolo con le sue possenti mura che arrivavano a lambire l’attuale via dei Benci. L’area era da sempre una zona fortemente depressa, una sorta di isola che veniva a trovarsi tra le acque dell’Arno da una parte e una sua ramificazione, un fosso, dall’altra. Per questo era soggetta a frequenti inondazioni.
Qui lavorava il ceto più debole, il popolo minuto, quello dei lavoratori: tessitori di lana, manovali e conciatori. Le loro condizioni di lavoro e di vita erano davvero disperate ed è proprio per questo che i frati scelsero di erigere qui la loro nuova chiesa: star vicino ai poveri e dare loro conforto era ciò che aveva insegnato Francesco, morto da pochi anni.
Il successo del nuovo ordine mendicante fu talmente importante che, intorno alla metà del ‘200, si sentì l’esigenza di una chiesa più grande. Ma non lo era abbastanza se, allo scadere del secolo, allorquando la basilica venne a trovarsi entro le nuove fortificazioni, si decise di costruirne una nuova e se ne affidò il progetto ad Arnolfo di Cambio. La prima pietra venne posata nel maggio del 1294, ma fu solo nel 1442 che Santa Croce venne consacrata, alla presenza dell’allora pontefice papa Eugenio IV. Ma come tutte le chiese fiorentine – o quasi -, anche la nuova basilica era rimasta priva della facciata, con la pietra forte a vista. Sarà solo nell’Ottocento che si realizzerà il paramento marmoreo su progetto di Niccolò Matas.
Dopo aver ammirato la piazza e gli edifici che vi si affacciano, primo tra tutti il Palazzo dell’Antella, si procederà all’interno della basilica e, abbagliati dall’ariosa spazialità della navata centrale e dalla sobrietà dei vari elementi decorativi, inizieremo a conoscere i tanti uomini illustri qui sepolti o celebrati con monumenti alla memoria (cenotafi).
Il nostro viaggio avrà così inizio dal Monumento a Galileo Galilei, eseguito tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo per volere dell’ultimo granduca di casa Medici, Gian Gastone e proseguirà, in controfacciata, con la Tomba di Giovan Battista Niccolini. L’autore che venne chiamato a realizzare il monumento nel secondo Ottocento, Pio Fedi, volle celebrare il noto drammaturgo con un’elegante Allegoria della Poesia, così simile alla Statua della Libertà che svetta nella baia di New York, da far supporre una derivazione di quest’ultima dal modello fiorentino.
Ci sposteremo così sulla navata destra e avremo occasione di portare i nostri omaggi, tra i tanti, non solo a Michelangelo Buonarroti, la cui tomba venne eseguita dalla neonata Accademia del Disegno nella seconda metà del Cinquecento, ma anche a Dante Alighieri, qui ricordato con un Cenotafio ottocentesco di Stefano Ricci e a Vittorio Alfieri che giace in un superbo monumento eseguito dalle abili mani di Antonio Canova.
Ricordando personaggi di spicco del Quattrocento che per primi trovarono sepoltura nella basilica, quali Leonardo Bruni e Carlo Marsuppini, giungeremo davanti allo splendore degli affreschi che si dispiegano nel Transetto. Così avremo modo di parlare della rivoluzione pittorica di Giotto e di osservare la propagazione di questo nuovo linguaggio con Taddeo Gaddi nella cappella Bandini Baroncelli o Agnolo Gaddi nella cappella maggiore con le straordinarie Storie della Vera Croce.
Dal Trecento ci immetteremo nel pieno Rinascimento con il Crocifisso di Donatello e con la visita alla Cappella Pazzi, uno spazio così armoniosamente definito da rapporti proporzionali che non può che essere stato progettato da Filippo Brunelleschi.
E la Croce di Cimabue? Questa e tante altre opere a raccontare un luogo così pregno di capolavori da esserne totalmente conquistati!
ATTENZIONE. la visita NON prevede l’ingresso al cantiere di restauro della Cappella Bardi
Date disponibili
Dettagli
- Durata della visita: 2 ore circa
- Ritrovo: 15 minuti sul sagrato della chiesa (presso la statua di Dante)
- Costo della visita guidata: € 15,00 (escluso il biglietto di ingresso alla basilica*)
- Pagamento: in contanti
- Conduzione guidata
- Noleggio del sistema radio auricolare qualora previsto
- Tessera e bollino abstrART, che permettono l’accumulo di bonus per ottenere una visita guidata gratuita a scelta
Cosa è escluso nel costo della visita guidata:
* Biglietto di ingresso alla basilica: gratuito per i residenti del COMUNE DI FIRENZE (non per quelli della Città Metropolitana); € 8,00 intero per tutti gli altri.
ATTENZIONE! I biglietti GRATUITI E NON dovranno essere ritirati o acquistati dai singoli partecipanti presso la biglietteria situata sul fianco della chiesa prima dell’appuntamento con la guida. Si ricorda inoltre che, per avere diritto alla gratuità, è necessario mostrare un documento di identità in corso di validità che attesti la residenza nel COMUNE DI FIRENZE (non si possono dunque utilizzare le nuove patenti).
Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti disponibili.
Tutte le visite saranno condotte da storici dell’arte e architetti abilitati all’esercizio della professione di guida turistica.
Le visite saranno attivate solo ove si raggiunga un numero minimo di 8 partecipanti.
Date, orari e costi di ingresso delle visite, strettamente riservate ai nostri soci, potranno subire variazioni in ragione di eventi straordinari non dipendenti dall’associazione (modulo di iscrizione all’associazione).