Incontri miracolosi: Pontormo dal disegno alla pittura
Dall’Alabardiere del Paul Getty Museum di Los Angeles alla Visitazione di Carmignano: un viaggio nella tormentata personalità di un genio

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Una mostra per raccontare gli anni della piena maturità artistica di Pontormo e per ammirare l’Alabardiere di Los Angeles, il Ritratto di Carlo Neroni di collezione privata e la straordinaria Visitazione di Carmignano.
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Il ritorno a Firenze, dopo quasi trent’anni, del magnifico ritratto del Pontormo, l’Alabardiere, oggi conservato al Paul Getty Museum di Los Angeles, ha portato all’allestimento di una piccola ma preziosa mostra, nella sala delle Nicchie di Palazzo Pitti, volta a raccontare non solo gli anni della maturità di Jacopo Carucci, ma anche la vita e la carriera di uno dei suoi allievi più capaci, Agnolo Bronzino.
La visita prenderà avvio nelle prime sale della Galleria Palatina, dove, attraverso varie opere, si andrà a definire l’ambiente culturale, storico e artistico del primo Cinquecento a Firenze, ambiente nel quale si andò definendo la personalità del Carucci. Saranno l’Adorazione Benintendi e Il martirio dei diecimila martiri di Pontormo, la Pala Dei di Rosso Fiorentino o l’Annunciazione di San Gallo di Andrea del Sarto, a condurci alla prima opera che apre la mostra, quel bel giovane in cui è forse da riconoscere il giovanissimo soldato Francesco Guardi o l’altrettanto giovane Cosimo I dei Medici, che è passato alla storia come Alabardiere.
Opera tra le più straordinarie del Pontormo, saprà colpirci per il disegno perfetto del volto e della mano portata al fianco, peri suoi colori e per la raffinata eleganza del ragazzo. Sapremo apprezzare anche il suo disegno preparatorio a pietra rossa che sembra appartenere a una fase intermedia nello studio del soggetto: scegliendo infatti un punto d’osservazione frontale per fissare anche gli aspetti che non si sarebbero potuti cogliere da una prospettiva laterale, l’artista si è concentrato sull’abbigliamento, tralasciando di indagare i tratti somatici del modello.
Accanto all’Alabardiere è esposto il Ritratto di giovane uomo con berretto rosso proveniente da una collezione privata londinese. Colpirà la fierezza del personaggio, di cui ancora oggi è incerta l’identità, vestito con estrema cura e assai misterioso nel suo gesto di nascondere nella giubba – o di svelare – una lettera enigmatica le cui parole restano ancora oscure.
Sarà, tuttavia, il tripudio di colori e di volumi della Visitazione ad attirarci maggiormente. Nella pala, di proprietà della pieve dei Santi Michele e Francesco di Carmignano, Pontormo mise in scena l’incontro e l’abbraccio affettuoso fra la Vergine e la cugina, Elisabetta, future madri entrambe di Cristo e di Giovanni Battista. “Schierate in gruppo al centro della pala le quattro donne – disposte a rombo come le Quattro donne nude (Los Angeles, collezione privata) nell’incisione di Dȕrer, artista che esercitò profonda influenza su Pontormo – occupano praticamente tutto lo spazio in una sorta di inquietante horror vacui, sottolineato dagli scarni e alti edifici sullo sfondo e dai toni cupi della piccola porzione di cielo”.
A corredo della Visitazione è esposto, per la prima volta insieme, il disegno preparatorio con la quadrettatura predisposta per il trasferimento sulla tavola. A conclusione, non potevano mancare opere di Bronzino, l’allievo da Pontormo “sempre sommamente amato” come dice Vasari, di cui l’olio raffigurante Pigmalione ben racconta l’alunnato presso il maestro.
La mostra è terminata
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